
"Dialoghi in seta" - SETA. Palazzo Moroni, Bergamo
L'evento dedicato all’Arte della Seta a Palazzo Moroni
Un filo di seta corre lungo la storia di Palazzo Moroni: la fortuna della famiglia che lo ha costruito e abitato per quasi quattro secoli si fonda infatti fin dal Cinquecento sul commercio tessile, a cui si aggiunge nel Seicento la coltivazione del gelso, che campeggia nel suo stemma, che risuona nel suo cognome (morus in latino, murù in dialetto bergamasco) e che fiorisce in primavera nell’ortaglia del palazzo.
Tre giorni dedicati all’Arte della Seta attraverso il racconto affascinante delle fasi del suo ciclo naturale, passando per il ruolo centrale che la sua attività produttiva ha avuto per la storia e la cultura lombarda e per la fortuna della famiglia Moroni, fino alla narrazione delle sue declinazioni manifatturiere contemporanee e future.
Tra una giornata di studi, visite guidate speciali, laboratori tematici, incontri con autori ed esperti di design del tessuto, installazioni, percorsi espositivi e una eclettica mostra mercato, l’evento offrirà un racconto inedito del palazzo e del territorio, che coniuga il passato con il futuro attraverso la preziosa testimonianza di un’eccellenza antica.
Giornata di Studi e Laboratori
Il primo appuntamento di questa edizione è stata una giornata di studi dedicata al tema della lavorazione tessile e serica, dall’arte della filatura a quella della tessitura, nel periodo tra il XIV e il XXI secolo. Presso il Teatro Sant’Andrea in Città Alta, studiosi, divulgatori, esperti e professionisti del settore hanno presentato al pubblico i loro studi, con un approfondimento sugli aspetti storici, economici, sociali, artistici e di costume legati alla cultura della seta a Palazzo Moroni e nel contesto lombardo.
In collaborazione con Università degli Studi di Milano, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze, NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e Taroni.
PROGRAMMA 10-11-12 MAGGIO 2024 --> https://fondoambiente.it/il-fai/beni/seta-a-palazzo-e-giardini-moroni/programma
Laboratori Tessili gratuiti per le giornate dell'11 e 12 maggio. In particolare si sono susseguiti:
A cura di Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze e Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile
sabato 11 MAGGIO - su prenotazione
- 11:00 | Laboratorio di tintura naturale
- 14:30 | Laboratorio di intreccio a lacci
- 16:00 | Laboratorio di tessitura a tavolette
domenica 12 MAGGIO - su prenotazione
- 11:00 | Laboratorio di tintura naturale
- 14:30 | Laboratorio di tessitura su telaio a cornice
- 16:00 | Laboratorio di tessitura con le dita
La Mostra

Broccatello in seta e lino
Broccatello in seta e lino
Sala dell'Età dell'Oro
Il tessuto fa parte di una produzione fiorentina databile tra il 1530 e il 1550. Il disegno è caratterizzato da un impianto grafico a maglie chiuse con al centro una pigna, molto diffuso a partire dalla fine del XV secolo. Le ghirlande che definiscono le maglie racchiudono motivi a quattro doppie volute che fanno da cornici alle pigne. Questo tipo di disegno veniva realizzato in tecniche molto sontuose, come rasi in seta broccati in oro e argento oppure broccatelli. Il tessuto esposto è in broccatello, una tecnica tessile molto diffusa che utilizza seta e lino in trama: dà rilievo ai disegni e permette anche di contenere i costi di produzione. In questo caso è presente anche una trama in laminetta d’argento che conferisce luminosità all’insieme. La traduzione di questo disegno in velluto è avvenuta nel 1909 da parte dell’Arte della Seta Lisio di Firenze.
L’abito di Gian Gerolamo Grumelli detto Cavaliere in rosa, ritratto dal famoso pittore Giovanni Battista Moroni, è in raso di seta (rosso corallo) con ricamo in fili d’argento e si avvicina cronologicamente al tessuto esposto. Il ritratto è infatti datato 1560 e il vestito riflette la moda di metà Cinquecento. In quest’epoca il colore rosa e il rosso erano simbolo di ricchezza per la rarità delle materie e la complessità dei processi tintori.
© Fondazione Arte della Seta Lisio, Firenze | Collezione Tessuti Antichi | Photo Matteo Farinella