1° numero 2025, Gennaio-Giugno
Jacquard N°95

Jacquard 95
In apertura di questo numero 95, pubblichiamo lo studio di una nostra giovane collaboratrice che analizza le opere della Scuola riminese di pittori trecenteschi nelle quali si riscontra una particolare attenzione per la riproduzione di stoffe e modelli di vesti rappresentando importanti testimonianze dell’epoca.
Notevole poi è la notizia del rinvenimento di campioni di merletti fiamminghi nei documenti dell’Archivio di Stato di Roma, alcuni messi in mostra a Bruges.
Entriamo poi a contatto diretto con i tessuti dell’Arte della Seta Lisio riconosciuti nelle creazioni dell’artista Enrico Baj che li utilizzò in un gioco di continui rimandi tra sfondi e corpi delle figure raffigurate, oppure nella Messa in Carta ordinata da Giuseppe Lisio per il Giubileo del 1925 e la successiva modifica voluta dalla figlia Fidalma per il Giubileo del 1950, o ancora nel resoconto del restauro di un lampasso “Mediceo Cappello”.
La Gaita Santa Maria fa rivivere una pagina di vita quotidiana medievale durante Il mercato delle Gaite a Bevagna dandoci l’opportunità di assistere alla ricostruzione del ciclo della lavorazione della seta, dall’allevamento del baco alla tessitura.
Infine un progetto importante durante il quale avvicinarsi alla materia tessile e farne espressione del proprio sentire creando con la tessitura una parte di un tutto condiviso con altre persone.
Articoli della rivista

Una riflessione sulla raffigurazione di tessuti e abiti nelle opere dei pitori riminesi del Trecento: il caso studio di Giovanni da Rimini e Giovanni Baronzio

Merletti dei Papi.Merletti fiamminghi nei documenti dell'Archivio di Stato di Roma

Quando schedare diventa un gioco

Enrico Baj e i tessutu dell'Arte della seta Lisio

L'Arte della Seta Lisio e i Giubilei del 1925 e del 1950

Il restauro di un tessuto Lisio: il lampasso"Mediceo Cappello"

La Gaita Santa Maria riscopre l'arte della seta e la ricostruisce nel Mercato delle Gaite



